IL PAESAGGIO DELLA MEDIA VALTELLINA

Il Paesaggio della Media Valtellina. Evoluzione nell’ultimo cinquantennio

 

SALA DELLE ACQUE – PALAZZO BIM

Via Lungo Mallero Diaz 18 – Sondrio

 

Mattino: 10.00 – 12.00 

Pomeriggio: 16.00 – 19.00

Questa mostra sull’evoluzione del paesaggio della Media Valtellina nasce nell’ambito di un ciclo di incontri su Economia, Agricoltura e Paesaggio promosso nell’anno 2014 dalla Società Economica Valtellinese con il concorso della Fondazione Fojanini di Studi Superiori.
L’evoluzione è stata indagata attraverso un lavoro di interpretazione di foto aeree relative agli anni 1961 e 2007, completato da testimonianza fotografiche. Gruppo di lavoro: Benedetto Abbiati, Fausto Gusmeroli, Giovanni Bettini, Gianpiero Mazzoni.

Il paesaggio della Media Valtellina ha subito profondi mutamenti nell’ultimo cinquantennio a seguito dei cambiamenti socioeconomici innescatisi con il declino della civiltà rurale e lo spopolamento delle campagne. Alla forte contrazione delle aree a vigneto, prato e pascolo ha fatto riscontro una notevole espansione dell’urbanizzato e del bosco. Consumo di suolo nei fondovalle e sulle conoidi, abbandono e rinaturalizzazione in quota sono, pertanto, i fenomeni emergenti: il consumo di suolo suscita molte preoccupazioni, per le dimensioni che ha assunto e perchè riguarda una risorsa non rinnovabile, indispensabile alla vita; la rinaturalizzazione degli spazi antropizzati comporta, nei primi stadi, instabilità, con forti rischi di dissesto idro-geologico.

Diversamente da ogni altra specie vivente, l’uomo altera in modo esteso, consapevole e creativo l’ambiente. Grazie alla capacità di astrazione e agli strumenti sempre più potenti che il progresso tecnologico gli mette a disposizione, egli progetta e costruisce nicchie ecologiche artificiali, piegando la natura alle proprie esigenze o desideri. Il paesaggio diviene, in tal modo, immagine delle culture dei popoli e delle loro storie di adattamento all’ambiente.

Mentre il paesaggio di un tempo si stemperava totalmente nella cultura rurale, strutturato com’era attorno alle necessità delle comunità pastorali e contadine, il paesaggio attuale pare aver smarrito segni d’identità. Omologazione e sradicamento sembrano essere i tratti distintivi, portato dei nuovi stili di vita consumistici, di un’urbanistica poco consapevole, dell’aver trasformato il suolo in opportunità di rendita e dell’aver dimenticato che la bellezza è qualità di vita.

 

Per ulteriori informazioni:

Dr.ssa Maddalena Tassi

Tel +39.347.0706932
email: ufficio@sevso.it

pieghevole MOSTRA (PDF, 550,72 Kb)

 

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